L’obbligo delle mascherine c’è, ma non si vede. Salgono i contagi ma su bus e metro le Ffp2 sono sparite. Sicuramente il caldo e il fatto che le disposizioni nazionali hanno praticamente dismesso l’uso delle mascherine in tutti gli altri luoghi al chiuso stanno creando una certa confusione nei cittadini.
Nei mezzi pubblici, dove l’obbligo delle mascherine Ffp2 è in vigore fino al 30 settembre, vige la totale anarchia. Tutto è lasciato al libero arbitrio. E così adolescenti, ma anche adulti, con la mascherina ben calcata su naso e bocca siedono spalla a spalla con anziani del tutto scoperti e viceversa. Ogni tanto spunta qualche chirurgica, intere comitive ridono e scherzano sprovviste di dpi sotto gli sguardi severi di chi invece è più attento e preoccupato di contagiarsi. Controlli? Del tutto assenti.
Si sta vivendo una situazione paradossale, perché obbligare l’uso delle mascherine sui mezzi di trasporto quando ad eventi, o in qualsiasi luogo dove si creano assembramenti, non vige più nessuna imposizione? Dove ci porterà tutto questo?
I casi accertati sono in continuo aumento, circolano il doppio dei positivi dichiarati, alcuni fanno i tamponi a casa e non lo comunicano al medico. In tutta questa situazione la cosa più preoccupante è che cominciano ad ammalarsi anche persone con fattori di rischio.
La domanda sorge spontanea, qual è il comportamento giusto per proteggerci dall’infezione? Dobbiamo indossare le mascherine?
“C’è un solo comportamento giusto a livello scientifico – dice Massimo Ciccozzi, professore di epidemiologia del Campus Biomedico – l’unico modo per proteggersi dall’infezione, in un momento di crescita della curva è portare le mascherine al chiuso e in situazioni di assembramento. E invece nei negozi no, in aereo no, in autobus sì. Le decisioni della politica stanno disorientando le persone”.
Mascherina SiCura